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27 Aprile 2024 Elimina data

27 Maggio 2024 Elimina data

Come gestire un allevamento di asini

Allevare Asini oggi: un mestiere redditizio

Ritorno alla tradizione è il mantra di tanti settori negli ultimi decenni.

Mestieri quasi scomparsi e un tempo considerati umili sono rinati in una forma più nobile, ritagliandosi nicchie di mercato redditizie. L’allevatore di asini è uno di questi.

Considera che negli anni ‘70, dopo millenni di onorato lavoro, alcune razze di asini erano in estinzione. Con la meccanizzazione dei lavori agricoli, infatti, l’utilizzo di questo animale era progressivamente diminuito.

Poi, di recente, allevare asini è tornata a essere un’attività remunerativa e apprezzata. Sai perché? I motivi sono gli stessi per i quali ti consiglio di prendere in seria considerazione un allevamento di questo tipo. Te li ho elencati qui sotto.

3 buoni motivi per cui allevare asini può diventare un mestiere

Alla domanda “Cosa fai nella vita?” rispondere “Allevo asini” suona un po’ anacronistico. Eppure su questo animale, a torto considerato buffo e ostinato, è possibile costruire un business. Le ragioni sono queste:

  1. Un rinnovato interesse per il mondo rurale. Il turismo è sempre più sostenibile ed è cresciuta la didattica intorno al mondo agricolo. Sempre più scolaresche scelgono visite alle fattorie didattiche e sta aumentando anche l’interesse per il cosiddetto trekking someggiato, cioè escursioni in compagnia degli asini.
  2. Gli asini sono animai docili, perfetti per la pet teraphy. Al contrario di quello che crede la maggior parte delle persone, gli asini sono tranquilli e affidabili, adatti come animali da compagnia per disabili e anziani. Altro che i ciuchi di Pinocchio!
  3. La domanda crescente di prodotti derivati dall’allevamento. La diffusione degli asini è stata favorita anche dalla produzione del latte d’asina, il più simile al latte materno umano. Negli ultimi anni la domanda di latte d’asina e prodotti derivati è tornata a crescere, perché studi medici hanno dimostrato l’importanza del latte d’asina nelle diete di neonati, persone con intolleranze, anziani, persone debilitate, donne in menopausa e sportivi.

Da dove si parte?

Partire è complicato solo se non sai come fare. Sei pronto a scoprirlo?

Vediamo insieme i punti importanti da tenere in considerazione e le prime decisioni da prendere:

  1. Dove allevare gli asini è la prima cosa da capire. Nel caso in cui tu abbia un terreno di proprietà in zone boschive o in campagna il problema non si pone. Dovrai invece valutare il bacino di utenza e le potenzialità di mercato della zona.

La localizzazione è importante per chi sceglie di avviare l’attività su un nuovo terreno da comprare o da prendere in affitto. In questo caso ti consiglio di scegliere un luogo perfetto per un allevamento, in grado di garantire a lungo termine risultati economici soddisfacenti.

  1. Quale razza allevare è un’altra decisione importante che devi prendere. Di norma, gli allevatori prediligono le razze autoctone scegliendo allevamenti di asini appartenenti alla razza presente nell’area geografica di riferimento.

In Italia le razze di asini riconosciute dal registro anagrafico delle razze equine ed asinine sono 8:

  • Asino Martina Franca
  • Asino Ragusano
  • L’asino Amiata
  • L’asino
Pantelleria
  • Asino Sardo
  • Asino Romagnolo
  • Asino Viterbese
  • Asino dell’Asinara

Passo successivo: avviare e organizzare l’allevamento

Una volta scelta la razza, per avviare un allevamento può essere sufficiente acquistare presso un altro allevamento un paio di capi femmine in ottima salute. Al momento opportuno puoi acquistare uno stallone sano ed efficiente oppure, specialmente all’inizio, prenderlo a noleggio.

L’asino è un animale molto rustico e deve vivere nel modo più naturale possibile. Riprodurre in azienda un ambiente del tutto naturale è impossibile, però puoi provare ad assecondare il più possibile le esigenze dell’animale, organizzando gli spazi in modo funzionale alla sua vita sociale, riproduttiva e produttiva.

A seconda della disponibilità del terreno da pascolo puoi scegliere un allevamento confinato, semibrado o brado. Vediamo le caratteristiche di ognuno.

Allevamento confinato: pro e contro

Gli asini sono situati in ricoveri, possibilmente dotati di paddock esterni in cui passeranno gran parte della giornata.

L’asino ama stare in compagnia, a stretto contatto con i suoi simili e forma gruppi al cui interno vengono definite gerarchie, fondamentali per la stabilità della mandria. Anche se scegli questo tipo di allevamento ti consiglio di non tenere sempre gli asini isolati all’interno dei box.

Allevamento semibrado: il più diffuso

È il più utilizzato e consigliato. Secondo gli esperti gli animali allo stato semibrado sono più sani, tranquilli e hanno meno problemi di alimentazione.

Questo metodo prevede che gli animali pascolino per buona parte della giornata e rientrino in stalla solo per la mungitura o per la notte.

Allevamento brado: contatto totale con la natura

Devi garantire un pascolo ampio, ricco di vegetazione e di alberi che facciano da riparo agli animali, perché gli asini ci passeranno l’intera giornata. Dovrai monitorare la salute degli asini e, se necessario, intervenire per integrare l’alimentazione.

Normativa e allevamento biologico

Se vuoi dare più valore alla tua attività puoi anche pensare di avviare un allevamento biologico, cioè un allevamento che non comprende, in ogni sua fase, alcun ricorso a prodotti di sintesi e che rispetta le norme stabilite dal Regolamento CE 834/07.

Il Regolamento definisce il concetto di allevamento biologico e ne regolamenta gli aspetti: deve essere rispettoso dell’ambiente, del consumatore e  dell’animale.

Se decidi di avviare un allevamento biologico dovrai ovviamente ricorrere a razze autoctone e ad animali i cui genitori siano già certificati biologici.

Superfluo dire che l’alimentazione dovrà anch’essa essere biologica.

Infine, anche la sistemazione degli animali nelle stalle deve rispettare determinate regole, ad esempio le superfici minime coperte e scoperte delle stesse stalle. Ti ricordo inoltre che la stabulazione fissa è vietata.

Come alimentare gli asini?

Gli asini hanno caratteristiche e bisogni diversi in base al sesso e al loro stato riproduttivo. In linea generale hanno bisogno di erba fresca da integrare con foraggi e concentrati in caso di bisogno.

La dieta dell’asino deve essere ricca di fibre e povera di proteine: paglia di buona qualità, erba e fieno. L’eccesso di cereali può causare problemi di obesità o procurare altre patologie.

 Riproduzione

I maschi avvertono i primi istinti riproduttivi dopo l’anno e sono sempre ben disposti in tutti i periodi dell’anno all’accoppiamento.

Lo stallone deve essere iscritto a un libro Genealogico o a un Registro Anagrafico, essere riconosciuto idoneo alla monta da un esperto di razze e superare gli accertamenti sanitari previsti sul territorio.

Ti consiglio di avere un preciso programma di accoppiamento e sostituire a periodi lo stallone, per evitare problemi derivanti dalla consanguineità nella riproduzione.

Mungitura

Nei giorni successivi al parto la madre produce il colostro e poi il latte maturo. Le asine in lattazione sono chiamate lattifere.

La produzione di latte varia molto a seconda della razza, dell’età e della fase del ciclo di lattazione. Durante il periodo di lattazione un’asina può produrre in media da 1 a 4 litri di latte al giorno. Solitamente la lattazione non supera i 230 giorni.

La quantità di latte prodotto dall’asina è molto inferiore a quello della mucca. Questo spiega il prezzo molto alto del latte di asina.

I guadagni dipendono dalla qualità

Ci sono diversi modi per guadagnare allevando asini, sta a te scegliere se incentrare l’offerta su prodotti o attività.

Se l’allevamento è da latte alle attività ludico-ricreative, sportive e terapeutiche puoi affiancare la vendita del latte di asina e di prodotti derivati come lo yogurt, il gelato e i prodotti da forno.

Dal latte di asina si possono ricavare anche cosmetici. A questo proposito potresti collaborare con un laboratorio di trasformazione che produca conto terzi.

In qualsiasi caso tutti i prodotti venduti dall’allevamento dovranno essere caratterizzati da una grande qualità delle materie prime. Dalla qualità del prodotto artigianale deriva il suo prezzo e la redditività dell’attività imprenditoriale.

Servizi

Hai mai pensato che la tua azienda potrebbe configurarsi anche come fattoria didattica?

Puoi organizzare visite guidate alle stalle e al pascolo per far conoscere l’attività e per integrarne il reddito. Le visite in azienda sono destinate soprattutto a scolaresche e a famiglie con bambini.

Altri servizi che puoi offrire sono i corsi di equitazione con gli asini, il trekking someggiato o self-guided (con l’aiuto di una cartina), onoterapia-pet therapy.

 

Ora che hai scoperto il mondo che c’è dietro gli asini e tutte le possibilità di guadagno e soddisfazione che possono dare questi animali hai ancora dubbi?

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