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27 Aprile 2024 Elimina data

27 Maggio 2024 Elimina data

Come aprire un minicaseificio

Come aprire un minicaseificio nel segno della qualità e della tradizione locale

Mestieri antichi una volta poco considerati non stanno soltanto acquistando nuova importanza e rispetto, ma sono diventati molto redditizi. La società sta cambiando e in tanti hanno deciso di scegliere professioni a contatto con la natura.

Se ti piacerebbe avviare un minicaseificio ma non sai come fare, qui troverai tutto quello che c’è da sapere su come avviare un minicaseificio e, se vorrai, anche come avviare un allevamento di pecore e capre da affiancargli.

Alla fine del post c’è anche un paragrafo dedicato a chi non vuole aspettare, ma vuole iniziare subito da professionista l’attività. Si tratta di un kit che ti guida passo passo nell’apertura e nella gestione di un piccolo caseificio fornendoti tutte le informazioni dettagliate su finanziamenti pubblici, contributi, normative ecc. L’impegno e la volontà di lavorare bene non sono compresi ma vedrai che alla fine della lettura l’entusiasmo di una nuova avventura ti darà la spinta giusta per trovare anche quelli.

Da dove devo partire?

La parola chiave dalla quale devi partire è qualità, perché sarà la qualità dei prodotti che venderai a decretarne il successo. Come puoi ottenerla?

Prima di tutto controllando che le materie prime stesse siano di qualità. Poi facendo attenzione alle lavorazioni che dovranno essere più vicine possibile alle tradizioni locali.

In un periodo storico come il nostro, durante il quale sono aumentati anche gli allevamenti intensivi di ovini a stabulazione fissa o semi fissa, può essere interessante un minicaseificio con annesso allevamento estensivo o semibrado di pecore e capre.

Da una parte puoi sfruttare le evoluzioni che ci sono state nelle tecniche di allevamento, dall’altra puoi soddisfare i desideri del consumatore di assaporare cibi freschi, sani e genuini, caratteristiche che appartengono solo ai prodotti artigianali.

In base alla tua situazione di partenza, alla zona in cui decidi di operare, alla disponibilità di terreno e dei locali, alle tue competenze e a quanto vuoi investire puoi scegliere di avviare un minicaseificio con allevamento oppure un minicaseificio senza allevamento.

Minicaseificio con allevamento

Se hai già un terreno, puoi prendere inconsiderazione l’idea di avviare un minicaseificio con allevamento. Affiancare l’attività di produzione di formaggi e latticini e l’allevamento ovino e caprino è un vantaggio: come titolare, infatti, occupandoti direttamente dell’allevamento puoi essere sicuro dei metodi e quindi della qualità della materia prima che otterrai.

Per quanto riguarda la localizzazione da scegliere ti consiglio di aprire il minicaseificio vicino all’allevamento per poter vendere direttamente in azienda sia i prodotti dell’allevamento (agnelli e capretti) che quelli del minicaseificio (latte, burro, formaggi, yogurt, panna e gelati).

Minicaseificio senza allevamento

Se scegli di occuparti solo del minicaseificio dovrai acquistare la materia prima, cioè il latte ovino e caprino, da un allevamento del territorio o da un consorzio di produttori della tua zona.

Con questa scelta è possibile limitare l’impegno di tempo e personale necessario. È importante però in questo caso scegliere con attenzione l’allevatore da cui rifornirsi per essere sicuri di avere una materia prima di qualità.

Ingredienti per un minicaseificio di successo

Per ottenere grandi soddisfazioni dal proprio minicaseificio sono indispensabili 2 ingredienti:

  1. qualità delle materie prime e dei prodotti finiti. È il fattore determinante. L’ho già scritto, ma se continuo a sottolinearlo è perché si tratta di un aspetto davvero importante. È dalla qualità del prodotto artigianale, infatti, che deriva il suo prezzo e, di conseguenza, la redditività dell’attività imprenditoriale.

Anche i prodotti del minicaseificio dovranno essere di fascia qualitativamente alta, realizzati con materie prime fresche, utilizzate rispettando la loro stagionalità. Il latte del minicaseificio e i suoi derivati – formaggi, burro, panna, yogurt e gelati – devono essere trattati e lavorati nel rispetto dei processi produttivi tipici e delle tradizioni della zona geografica di produzione. In questo modo, la loro tipicità potrà rappresentare un valore aggiunto in termini di qualità e attrattiva sul mercato.

Il latte ovino e caprino, al momento della trasformazione, dovrà essere, se non appena munto, comunque fresco, e andrà usato rispettando la sua stagionalità e la sua provenienza.

Ha un ruolo importante anche la scelta delle materie prime non direttamente provenienti dall’allevamento. Il caglio, il latte vaccino utilizzato per realizzare i formaggi misti, le erbe aromatiche e gli odori utilizzati per insaporire tome e caprini (come origano, pepe rosso o nero, rucola, pistacchio, zafferano, rosmarino) dovranno essere, possibilmente, prodotti a Km 0 o comunque di qualità certificata.

Hai mai pensato cosa porta una persona a scegliere un prodotto artigianale rispetto ad un prodotto industriale? Il fatto che sia artigianale di per sé non basta. Un prodotto deve essere genuino ma anche gustoso e presentato nella giusta confezione.

  1. ampiezza della gamma dei prodotti. Puoi specializzarti nella produzione di formaggi e altri prodotti ovini e nella produzione di formaggi e altri prodotti caprini, oppure puoi produrre un numero limitato di prodotti.

Puoi ampliare l’offerta con altri alimenti tipici della zona come conserve di frutta e verdura, miele, vini, olio, salumi, con particolare riguardo agli alimenti che si abbinano meglio ai formaggi.

Tra i vantaggi di offrire una gamma di prodotti più vasta c’è quello di soddisfare le esigenze e i gusti di più consumatori. D’altra parte, eccellere in una specialità consente di promuovere meglio il nome dell’azienda, ottenendo ad esempio una certificazione di alta qualità.

Fonti di guadagno: quali prodotti e servizi puoi offrire?

Vediamo concretamente come puoi guadagnare dal minicaseificio e dall’eventuale allevamento. Quali prodotti e servizi puoi vendere?

Al di là delle valutazioni che farai sulla base dell’analisi del mercato di riferimento e delle evoluzioni del settore questi sono i prodotti principali che puoi produrre e vendere:

  • prodotti dell’allevamento ovino: latte ovino, burro e panna ovini,
formaggi ovini, yogurt ovino, gelato con latte ovino, agnelli
  • prodotti dell’allevamento caprino: latte caprino, burro e panna caprini, formaggi caprini, yogurt caprino, gelato con latte caprino, capretti
  • formaggi misti ovini e caprini
  • formaggi con aggiunta di latte vaccino
  • formaggi aromatizzati
  • prodotti tipici del territorio 

  • cesti e confezioni regalo

 

Perché limitarsi ai prodotti? Per aumentare le entrate della tua attività puoi offrire anche alcuni servizi.

Un servizio in genere molto apprezzato è la consegna a domicilio: in questo modo potrai raggiungere un numero maggiore di clienti.

Oppure puoi trasformare il minicaseificio in fattoria didattica e organizzare visite guidate all’interno all’allevamento e del laboratorio per far conoscere l’attività e i suoi procedimenti.

Puoi organizzare anche workshop rivolti a chi è interessato a realizzare panna, burro, formaggi, yogurt e gelati, a partire da latte ovino e caprino fresco, ma non ha a disposizione le attrezzature o le competenze necessarie. Oltre ad essere fonte di guadagno, può rivelarsi un buon modo per farsi pubblicità.

Aumentare il valore dei prodotti con il biologico e le certificazioni di qualità

Se scegli di produrre biologico tutti i prodotti dovranno provenire da allevamento biologico. Questo vuol dire che l’allevamento dovrà rispettare l’etologia delle singole specie e il benessere degli animali, a partire dalla loro alimentazione – di esclusiva origine vegetale – fino ad arrivare alla proporzionalità tra gli ettari a disposizione e il numero di capi e alla autoctonia delle razze. Per definirsi biologico un allevamento deve cioè rispettare la normativa comunitaria e nazionale in merito.

Allevare i capi in maniera biologica è utile anche per ottenere le certificazioni di qualità dei prodotti caseari realizzati nel minicaseificio, che consente di aumentarne il valore percepito e quindi il prezzo.

L’alta qualità è certificata, a livello nazionale e internazionale, da alcune denominazioni regolamentate, che sanciscono la corrispondenza tra le caratteristiche qualitative di un prodotto e la zona e le tecniche di produzione adottate.

I principali marchi di qualità europei che possono interessare i prodotti caseari di un minicaseificio sono la DOP – Denominazione di Origine Protetta, la IGP – Indicazione Geografica Protetta e la STG – Specialità Tradizionale Garantita.

 Kit per produttori di alta qualità

Se vuoi diventare un ottimo allevatore e bravissimo nella gestione di un minicaseificio, evitando i classici errori del principiante, il mio consiglio è quello di dare un occhio al kit Start UP su Come avviare un minicaseificio con eventuale allevamento di pecore e capre. Il Kit ti darà tutte le informazioni indispensabili per la gestione ottimale dell’attività: finanziamenti, normative, licenze e tutto quello a cui forse non avevi neppure pensato!