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17 Aprile 2024 Elimina data

17 Maggio 2024 Elimina data

Come aprire una piadineria

Le attività di ristorazione da asporto vanno forte, per la rapidità del loro servizio, che risponde alle esigenze di lavoratori e studenti sempre di corsa, e per la genuinità delle materie prime utilizzate, in barba ai fast food, che suscitano sempre maggiore diffidenza. Tra queste, una in particolare sta spopolando in tutta Italia, nelle metropoli come nei piccoli centri…dalla Romagna con furore! Si tratta della piadineria, un locale moderno e allegro in cui offrire piadine tradizionali e innovative, crescioni, spianate, crepes, gaufres e tutto ciò che la fantasia suggerisce.

Come aprire una piadineria

Aprire una piadineria, richiede un investimento limitato se il locale è di piccole dimensioni, e può rivelarsi un business molto redditizio. Il settore della piadina, o “piada”, infatti, è in piena espansione e la concorrenza diretta per chi sceglie di avviare una piadineria è ancora poco diffusa.

Per aprire una piadineria non sono necessarie attrezzature nè competenze particolarmente sofisticate. Per garantire orari di apertura ampi, che rendano il locale un punto di riferimento e socializzazione per i propri clienti, la conduzione famigliare dell’attività può rivelarsi una delle formule vincenti. Partire dalla tradizione e rinnovarla, dando alle proprie ricette un taglio esotico o personale, consentirà di conseguire un successo “a tutto tondo”… proprio come la migliore delle piadine romagnole!

Gli italiani, negli ultimi decenni, hanno notevolmente cambiato il loro stile di vita, anche per quanto riguarda la tavola. Consumano sempre meno i propri pasti a casa in famiglia e, rispetto al passato, le donne che lavorano hanno sempre meno tempo da dedicare alla cucina.

Si sono così sviluppate nuove abitudini nei consumi alimentari, favorendo l’incremento di attività nel settore, in particolare in esercizi che prevedono un consumo rapido e da asporto. La piadineria è una di queste e  rappresenta una risposta adeguata alle moderne esigenze alimentari e che si rivolge ad un mercato molto variegato e in via di espansione.

La piadina romagnola, il pascoliano “pane rude di Roma”, ha origini antichissime: già il popolo degli Etruschi utilizzava un impasto molto simile a quello della piadina per preparare pagnotte sottili e dalla forma rotonda. Fu l’Impero Romano, in seguito, a far propria questa tradizione alimentare, una volta inglobata l’Etruria. Anche nella Roma antica, questa primordiale piadina di farro o di orzo veniva usata come surrogato del pane o accompagnamento per carne e verdure. Nel Medioevo si assiste al “boom” di queste rozze e versatili gallette tonde: al pane, troppo costoso nelle materie prime e nella preparazione, si è pian piano sostituita la più economica piadina. Dopo il brusco declassamento durante il Risorgimento – la piadina era, allora, il cibo dei contadini e dei poveri – si assiste, a inizio ‘900, alla graduale rivalutazione della specialità romagnola. È durante gli anni ‘40 e ‘50 del secolo che inizia la sua vera fortuna, quando tanti piccoli chioschi di piadine cominciano ad aprire dapprima nelle zone turistiche della costiera adriatica e in seguito anche nelle grandi città italiane.

Le piadine prodotte in modo artigianale, a vista, in locali curati ed accoglienti, rappresentano una vera e propria tentazione culinaria. Sono sempre più apprezzate dalle persone che lavorano e hanno bisogno di un pasto veloce e stuzzicante, dalle famiglie che desiderano qualcosa di diverso dal solito, ma soprattutto dai più giovani, all’uscita da scuola, all’ora della merenda, ma anche in qualunque altro momento del giorno e della notte.

Questo spiega perché il business che deriva dalla produzione artigianale di questo tipico prodotto della gastronomia romagnola, già molto sviluppato nel territorio d’origine, si stia affacciando sempre più anche alle altre regioni italiane; la conseguenza è che, al 2012, il numero di chioschi e piadinerie presenti in Lombardia è addirittura superiore rispetto a quanti se ne contano nella terra d’origine, in Emilia Romagna.

In tutta Italia questo genere di attività si sta dunque sviluppando con esiti positivi, poiché offre a chi possieda determinazione, entusiasmo e una certa dose di fantasia, la possibilità di conseguire un buon successo economico, nonostante le attività di questo tipo e di conseguenza la concorrenza siano in crescita. La grande varietà e quantità di attività presenti nel settore della ristorazione veloce, infatti, non sempre rappresentano uno scoglio insormontabile per chi desidera avviare una nuova attività.

La clientela potenziale, costituita soprattutto da giovani, famiglie e persone che lavorano nella zona, è interessata soprattutto alla genuinità degli ingredienti, alla sfiziosità delle ricette, al buon rapporto qualità/prezzo e alla rapidità del servizio. Indubbiamente un’attività artigianale come la piadineria, che può essere condotta da una gestione cosiddetta “famigliare”, ispira maggiore fiducia nel consumatore rispetto a qualsiasi forma di cibo etnico o alle catene di fast food.

Dal punto di vista della localizzazione sarà opportuno scegliere zone cittadine di grande passaggio, nelle vicinanze di uffici, scuole, centri sportivi e ricreativi, negozi, oppure optare per località d’interesse turistico e culturale, dove i clienti non mancano in qualunque ora del giorno durante i week end e i periodi di vacanza e, in qualche caso, in qualsiasi stagione.

Dal punto di vista economico, il costo delle materie prime necessarie per la preparazione dei prodotti ha una bassa incidenza sul loro prezzo di vendita. Se poi ci si limita a vendere una gamma ristretta di prodotti da asporto, specializzandosi in piadine e crescioni, anche i costi per il locale possono essere contenuti: può bastare una sede con una superficie di soli 30 metri quadrati, compresi i servizi.

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Per quanto riguarda le attrezzature, è necessario che siano adeguate e di qualità. A questo proposito è importante assicurarsi l’assistenza delle ditte fornitrici per non andare incontro a spiacevoli e costosi inconvenienti.

Realizzare delle sfiziose piadine è, inoltre, abbastanza facile e le competenze tecniche possono essere acquisite frequentando appositi corsi di formazione professionale. Professionalità, creatività, fantasia e capacità di andare incontro ai gusti della clientela sono doti indispensabili per avere successo. È buona norma partecipare almeno ai principali saloni di settore, per conoscere l’evoluzione del mercato, per mantenersi aggiornati sulle ultime novità in merito ad attrezzature e macchinari da utilizzare, per scoprire i segreti sulla lavorazione dei prodotti. È inoltre utile consultare periodicamente le riviste specializzate del settore e seguire i programmi televisivi che trattano di argomenti inerenti alla propria attività.

Sarà poi indispensabile curare al massimo la pulizia e in generale l’aspetto del locale e poter contare su eventuale personale efficiente e affidabile, in grado di aiutare a realizzare prodotti di alta qualità e a gestire il flusso della clientela che, in alcuni momenti della giornata, come la pausa pranzo, potrebbe essere intenso. I clienti dovranno essere sempre “coccolati”, non solo assicurando un servizio veloce e ben curato, ma anche prevedendo una serie di accorgimenti e di iniziative per fidelizzarli. Alcuni esempi: accettare i buoni pasto, prevedere ogni giorno una piadina a un prezzo speciale e consegnare una tesserina su cui registrare ogni acquisto, offrendo poi una piadina o una bibita gratuita una volta raggiunto il numero di acquisti prestabiliti.

Avviare un’attività di questo tipo offre quindi l’opportunità di guadagnare bene, soprattutto se si è in grado di proporre un servizio e dei prodotti di qualità e se si possiede la giusta dose di intraprendenza e creatività.

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