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29 Marzo 2024 Elimina data

28 Aprile 2024 Elimina data

Come avviare una Scuola di Cucina

Divertirsi e socializzare, ma anche apprendere nozioni utili per stupire i propri amici con il vizio più sfizioso: la gola. Sono sempre di più le persone interessate a imparare i segreti degli chef, per migliorare il proprio benessere creando piatti leggeri e sani. La creatività culinaria è inoltre di gran moda e affascina davvero tutte le età.In quest’ottica, avviare una scuola di cucina può rivelarsi un business di successo in un settore oggi in forte sviluppo. Un centro di aggregazione in cui diffondere la cultura gastronomica, insegnare a fare la spesa con il giusto rapporto qualità prezzo e diffondere le mode e le tendenze culinarie da tutto il mondo.

Come avviare una Scuola di Cucina

Organizzare corsi per chef richiede un investimento contenuto e degli adempimenti di avvio non particolarmente complessi. L’attività può essere organizzata in base alle proprie disponibilità di tempo e l’offerta dei corsi più tradizionali può essere integrata con attività ancora più redditizie e divertenti, come l’organizzazione di tornei culinari e le lezioni per i bambini. Fino a alcuni anni fa, per imparare a cucinare seguendo i consigli degli esperti esistevano solo due modi: guardare la televisione durante le ore dei pasti sintonizzandosi sui primi programmi di cucina, oppure comprare un ottimo manuale di ricette in libreria.

Adesso la situazione è completamente cambiata e quasi non esiste città in tutto il Paese dove non sia nata almeno una scuola di cucina: un vero e proprio boom nel settore della formazione gastronomica. Un’idea che sta attirando anche moltissimi chef esperti e operatori del settore gastronomico o della ricettività (ristoranti, agriturismi, alberghi), i quali decidono di dedicarsi alla creazione di una loro scuola o di affiancare alla loro attività principale anche l’organizzazione di corsi di cucina, anche se spesso non dispongono delle attrezzature e degli spazi necessari.

Per quanto riguarda la domanda, la clientela è composta soprattutto da privati: alcuni già esperti e abili in cucina, altri alle prime armi, desiderosi di imparare a destreggiarsi tra i fornelli. Una parte della clientela è composta anche da professionisti già inseriti nel mondo della somministrazione e della ricettività, che desiderano arricchire le loro conoscenze per offrire un servizio migliore ai loro clienti, e da grandi aziende, che utilizzano i corsi di cucina per migliorare lo spirito di squadra dei loro dipendenti attraverso il cosiddetto team building. I corsi di cucina sono dunque in piena espansione e stanno interessando sempre più persone, continuamente alla ricerca di attività innovative nelle quali investire il loro tempo libero, da soli, con il partner o con gli amici.

I clienti che desiderano imparare a cucinare sono, a sorpresa, sempre più giovani, ma soprattutto, sempre più di sesso maschile: un cambiamento nel mondo domestico da non sottovalutare. Ai clienti inoltre interessa sempre di più imparare a cucinare per liberarsi dai surgelati e dai cibi precotti, oltre che essere maggiormente consapevoli di ciò che mangiano e delle trasformazioni che interessano gli alimenti, dall’orto alla tavola. Un’inversione di tendenza che, in un Paese come l’Italia, non può che essere valorizzata dalle secolari tradizioni regionali e da una cultura gastronomica che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Ciò che rende attraente e innovativa l’idea di aprire una scuola di cucina è sicuramente l’aspetto conviviale della lezione e l’apprendimento per criteri pratici: durante una lezione di cucina, infatti, non solo si impara facendo, ma si cura molto anche l’aspetto della socializzazione, sia con gli insegnanti, sia con gli altri partecipanti. Inoltre, ciò che rende unica la formazione in ambito gastronomico è proprio la sua continua dinamicità: ricette sempre nuove, tecniche innovative di preparazione o di cottura dei piatti e mode nutrizionali all’ultimo grido rendono impossibile, per chi vi lavora, offrire sempre “lo stesso menu”. Questo aspetto rende senz’altro appetibili i corsi ai clienti potenziali, che apprezzano la varietà di scelta degli argomenti.

È inoltre fondamentale l’aspetto organizzativo dell’attività: scegliere adeguatamente gli argomenti delle proprie lezioni, studiare con attenzione il programma didattico, la durata dei corsi, le formule per i corsi base, avanzati, tematici ecc. È necessario anche stabilire con attenzione il numero dei partecipanti dei corsi, in modo che essi non risultino talmente sovraffollati da non riuscire a gestire le lezioni e a seguire e far partecipare attivamente tutti i corsisti.

Una scuola di cucina si rivolge ad un mercato locale, orientando la propria offerta ai clienti che risiedono in un’area circoscritta alla zona, alla città o alla provincia nella quale è stata aperta la scuola. Non è necessario che l’attività sia avviata in una zona centrale o di passaggio, in quanto per il successo dell’iniziativa non è determinante una localizzazione centrale. Ciò che conta è che la scuola sia facilmente raggiungibile con mezzi propri, o al limite con i servizi di trasporto pubblico.

Per avviare una scuola di cucina è sufficiente l’impegno di un piccolo nucleo di persone: uno o due titolari, i quali gestiranno la maggior parte dei corsi, oltre all’attività dal punto di vista amministrativo; se necessario una segretaria e un addetto alle pulizie e, nel caso si desideri allargare la propria offerta di lezioni, alcuni docenti esterni per i corsi specifici.

L’investimento iniziale per aprire una scuola di cucina è da considerarsi medio/alto, poiché è necessario allestire una vera e propria cucina a norma di legge, attrezzata con tutto il necessario per la preparazione dei piatti previsti nelle lezioni. Le opportunità di guadagno relative a questo tipo di attività sono buone, in quanto, ammortizzato l’investimento iniziale, i costi si ridurranno, si instaurerà un efficace passaparola ed i corsi saranno sempre più redditizi. In stretta attinenza a questo tema, vi è chiaramente la decisione sul prezzo delle diverse lezioni: anch’esso è da calibrare con attenzione, in modo da non puntare su cifre troppo alte che allontanino i potenziali clienti, ma nemmeno troppo basse da indurli a pensare che la qualità dei corsi sia di basso livello.

In conclusione, se l’idea piace, sembra che il momento sia favorevole e inviti i futuri imprenditori a sfruttare la costante crescita di domanda che si sta registrando in questo settore. La scuola di cucina può dunque rappresentare un’opportunità di business da non lasciarsi sfuggire: con professionalità, intraprendenza e fantasia, sarà possibile proporre corsi di grande qualità che appagheranno certamente questa esigente ed affamata clientela.

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