Oggi parliamo di declutterer, persone che hanno trasformato la propria capacità di dare forma ed armonia agli spazi, liberandosi delle cose che li ingombrano e riorganizzando tutte le cose utili in modo che chi condivide quegli spazi possa trovarle agevolmente. Dopotutto, in tempi di crisi il lavoro è merce rara: da chi deve ancora fare la sua prima esperienza a chi è costretto a reinventarsi, spesso la strategia vincente è quella di chi il lavoro se lo inventa. Carpire ed anticipare i bisogni ancora inespressi del mercato e fare delle proprie esperienze ed attitudini un vero e proprio bagaglio di punti di forza diventa quindi una necessità. Da qui nascono nuove figure professionali che cercano e trovano nuovi spazi di lavoro, spesso all’estero, che vengono poi recepiti sul territorio nazionale.
DA COSA NASCE IL DECLUTTER?
Declutter è un neologismo della lingua inglese che significa all’incirca togliere ciò che ingombra, fare spazio, rendendo l’ambiente più armonioso. Ci si basa sul Feng Shui, un’antica arte geomantica taoista della Cina, i cui principi fondamentali possono essere riassunti nella corrispondenza esatta del benessere psicofisico dell’individuo, correlato con l’ordine e l’armonia dell’ambiente che ci circonda e in particolare della propria abitazione. Riordinare, catalogare e riorganizzare sono le parole d’ordine, senza dimenticare il riuso per gli oggetti che si prestano ed il riciclo per quelli che possono avere nuova vita trasformandosi radicalmente.
QUALI SONO LE COMPETENZE NECESSARIE PER DIVENTARE DECLUTTERER?
Generalmente il declutterer è una persona con spiccate doti organizzative, e questo ad un occhio poco esterno potrebbe sembrare l’unica skill richiesta. Ebbene, è necessaria una forte passione e competenza al lavoro a stretto contatto con il pubblico. Infatti per un buon declutter è necessario che l’azione si svolga in sinergia con il cliente, per evitare di cestinare oggetti e strumenti realmente utili o affetti personali insospettabili. Tendenzialmente chi necessita dell’aiuto di un declutterer poi, non riesce a disfarsi a cuor leggero delle proprie cose, e questo meccanismo implica dunque una buona dose di savoir faire da parte del professionista. Viene spesso consigliato a chi si affaccia al settore per la prima volta di investire sulla propria formazione con dei corsi ad hoc. Anche investire in un corso di informatica di base può avere grandi riscontri economici: per trovare nuovi clienti, infatti, è consigliabile tenere un blog, in cui mostrare ai lettori i risultati ottenuti nella propria casa e in quella dei clienti, per dispensare consigli a chi gestisce per lavoro degli spazi condivisi, e fare rete con altri colleghi, magari anche a distanza.
QUALI SONO I REALI SBOCCHI OCCUPAZIONALI DEL DECLUTTERER?
Questa particolare figura professionale in genere lavora in proprio. Spesso si avvale di qualche collaboratore occasionale per i lavori che richiedono molte energie ed hanno una scadenza molto breve. Potrebbe essere utile stringere rapporti con delle ditte che si occupano di traslochi: queste ultime, infatti, non si preoccupano di come gli oggetti vengono disposti, lasciando il cliente alle prese con molto lavoro e poco tempo per realizzare un buon recupero o riuso. È proprio in questa fase di cambiamento che il declutterer può svolgere un lavoro ben fatto ed apprezzabile.
QUANTO SI GUADAGNA LAVORANDO COME DECLUTTERER?
Le possibilità di guadagno come declutterer dipendono, come per ogni lavoro in proprio, dalla quantità e dalla qualità dei contatti. Nel Regno Unito, dove questo lavoro è nato, la consulenza breve di 5 ore viene retribuita in media 200 €. Da questa cifra sono esclusi eventuali materiali utili al lavoro, ma sono inclusi i costi di spostamento.
