La consulenza filosofica, professione nata in Germania con il nome di Philosophische Praxis e poi diffusa in tutto il resto del mondo, veniva inizialmente chiamata Philosophy Practice e poi Philosophical counseling. Ma in cosa consiste? È una forma di dialogo fra il professionista ed il cliente. Questa figura professionale viene spesso confusa con la psicologia o con la psicoterapia, ma le differenze sono tante ed importantissime: innanzitutto il consulente filosofico si pone al pari del cliente, detto consultante. Infatti, durante gli incontri fra due si apre un vero e proprio dibattito, durante il quale entrambe le parti esprimono le idee senza creare quindi dei monologhi.
Chi si rivolge a questa figura, decide di confrontare le proprie ideologie con una persona al di fuori del suo contesto giornaliero e quindi il consultante non è alla ricerca di cure per una patologia. L’obiettivo del consulente è, quindi, accompagnare il cliente in un percorso di riflessione sulla realtà e sulle criticità della persona stessa, cercando di evidenziare gli aspetti più rilevanti. Il professionista non può utilizzare alcuna pratica psicologica o terapeutica, non fornisce alcuna diagnosi e nessuna cura.
QUALE PERCORSO SI DEVE SEGUIRE PER ESSERE CONSULENTE FILOSOFICO?
Questa particolare tipologia di consulenza viene attuata da chiunque è in possesso di nozioni di filosofia. Quindi è importante avere voglia di mettersi in gioco, di voler rapportarsi con altre persone e, di conseguenza, è fondamentale avere voglia di confrontare le proprie idee. Oltre alle conoscenze di filosofia, esistono dei corsi specializzati, istituiti da strutture private, ma, in alcuni casi, i corsi sono aperti a soggetti in possesso di una laurea in filosofia. Dopo gli studi, non è possibile registrarsi si albi professionali riconosciuti, ma esistono dei registri creati per poter dare voce a questa professione. Esiste inoltre un codice deontologico e sono spesso organizzati dei corsi di aggiornamento.
QUANTO SI PUÒ GUADAGNARE CON L’ESERCIZIO DI QUESTA PROFESSIONE?
I guadagni non sono stimabili, poiché gli incontri con i consultanti potrebbero essere occasionali o saltuari. Si può esercitare la consulenza filosofica come libero professionista o, in alternativa, nelle aziende, per effettuare dei dibattiti di gruppo, oppure nelle strutture che offrono questo servizio e che sono già consolidate nel settore. La forma più utilizzata per svolgere l’attività è sicuramente della libera professione: infatti sono molti i consulenti che decidono di intraprendere questa strada. La consulenza per le aziende, invece, è meno diffusa e viene utilizzata per diversi motivi:
- formazione del personale
- migliorare la comunicazione fra i lavoratori
- migliorare le strategie aziendali volte alla razionalizzazione della produzione e della prassi competitiva nel mercato.
Per questa serie di motivi, spesso viene indicata come consulenza filosofica aziendale.