Un pranzo sfizioso con gli amici, un aperitivo in compagnia, una cena insolita. Ogni scusa è buona per provare gli sfiziosi e variegati piatti di una stuzzicheria e bruschetteria, un’innovativa forma di ristorazione veloce che abbina le ricette della cucina tipica tradizionale, alle moderne esigenze di rapidità di consumo, prezzi contenuti e genuinità delle materie prime. Ali di pollo fritte, calamari fritti, crocchette di patate e verdure, spiedini misti, tipicità regionali e bruschette inedite, con accostamenti di ingredienti raffinati e poco comuni, sono solo alcune delle stuzzicherie con cui conquistare un segmento di clientela davvero ampio.

Avviare un’attività di street food, come una stuzzicheria e/o una bruschetteria, consente di scegliere tra la forma del locale artigianale e quello di somministrazione, a seconda dell’investimento che si può sostenere e della zona scelta per l’apertura. In entrambi i casi le dimensioni dei locali in cui aprire una stuzzicheria non sono elevate. Le attrezzature necessarie per avviare una stuzzicheria e bruschetteria sono piuttosto comuni e l’attività si presta ad una conduzione di tipo famigliare. La bruschetteria è un business davvero sfizioso.

Infatti, gli italiani negli ultimi decenni consumano sempre meno i propri pasti a casa in famiglia e, rispetto al passato, le donne che lavorano hanno sempre meno tempo da dedicare alla cucina.

Si sono così sviluppate nuove abitudini nei consumi alimentari, che favoriscono l’incremento di attività nel campo della ristorazione, in particolare in quella rapida e da asporto. Tra queste, la stuzzicheria/bruschetteria, rappresenta una risposta adeguata alle moderne esigenze alimentari e che si rivolge ad un mercato molto variegato e in via di espansione.

Se si sceglie la formula della stuzzicheria, è possibile scegliere tra varie specialità a base di pollo, pesce, verdure, oppure si può puntare sui fritti e sulle specialità regionali o etniche: le specializzazioni sono dunque moltissime.

Un’altra formula possibile prevede l’offerta di un piatto italianissimo, che, inspiegabilmente, è stato abbastanza trascurato dagli imprenditori della ristorazione veloce: la bruschetta. Nata come piatto povero dei contadini e pian piano divenuta una golosa prelibatezza, spesso presente tra gli antipasti così come nelle grigliate fra amici, la bruschetta vanta numerose varianti in tutt’Italia: dalla “fedda ruscia” calabrese, una semplice fetta di pane abbrustolito condita con aglio, olio, sale, pepe e origano, alla “soma d’aj” piemontese, farcita con pomodoro fresco e richiusa come un panino.

L’origine della bruschetta si perde nella notte dei tempi, ma, almeno per quanto riguarda la zona, si può fare riferimento ad un’area pressappoco coincidente con quella etrusca, compresa tra la Toscana e il Lazio. In relazione alle proprie scelte e disponibilità economiche, è possibile avviare il locale scegliendo la formula dell’attività artigianale oppure quella del locale di somministrazione. Le differenze sono rilevanti e comportano scelte accurate soprattutto nell’allestimento e nella predisposizione dei locali e nel reperimento del personale necessario.

Che siano prodotte artigianalmente, a vista, in locali accoglienti dotati di mensole e sgabelli o preparate in una cucina più professionale e servite comodamente al tavolo, le varie stuzzicherie rappresentano una vera e propria tentazione culinaria. Sono sempre più apprezzate da chi lavora e ha bisogno di un pasto veloce e stuzzicante, dalle famiglie che desiderano qualcosa di diverso dal solito, ma soprattutto dai più giovani, all’uscita da scuola, all’ora della merenda, ma anche in qualunque altro momento della giornata.

In tutta Italia questo genere di locale caratterizzato da un consumo veloce e da asporto – proprio per questo si parla di street food, cioè cibo da consumare per strada – si sta sviluppando con esiti molto positivi, e dunque anche la concorrenza, specialmente in certe zone, può essere forte.

La grande varietà e quantità di attività presenti nel settore, tuttavia, non sempre rappresenta uno scoglio insormontabile per chi desidera avviare una nuova attività, se si è in grado di proporre un ottimo prodotto e di specializzarsi in modo innovativo.

Un’attività come la stuzzicheria/bruschetteria si presta ad essere condotta da una gestione “familiare”, e ispira maggiore fiducia nel consumatore rispetto a qualsiasi forma di cibo etnico o alle ormai rinomate catene di fast food.

Realizzare i vari piatti, inoltre, è abbastanza facile e le competenze tecniche possono essere acquisite frequentando appositi corsi professionali. Il costo delle materie prime necessarie per la preparazione dei prodotti ha una bassa incidenza sul loro prezzo di vendita.

Se poi ci si limita a vendere prodotti da asporto, anche i costi di locazione possono essere contenuti: può bastare una sede con una superficie totale di soli 30 metri quadrati. Per quanto riguarda le attrezzature, è necessario che siano adeguate e di qualità. A questo proposito è importante assicurarsi l’assistenza delle ditte fornitrici per non andare incontro a spiacevoli e costosi inconvenienti.

Dove aprire un’attività di street food?

Dal punto di vista della localizzazione sarà opportuno scegliere zone cittadine di grande passaggio, nelle vicinanze di uffici, scuole, università, centri sportivi e ricreativi, negozi, oppure optare per località d’interesse turistico e culturale, dove i clienti non mancano mai in qualunque ora del giorno e, in qualche caso, in qualsiasi stagione.

Professionalità, intraprendenza, creatività, capacità di andare incontro ai gusti della clientela sono doti indispensabili per avere successo.

È buona norma partecipare almeno ai principali saloni di settore, per conoscere l’evoluzione del mercato, per mantenersi aggiornati sulle ultime novità in merito ad attrezzature e macchinari da utilizzare, per conoscere i segreti sulla lavorazione dei prodotti. È inoltre utile consultare periodicamente le riviste specializzate del settore e seguire i programmi televisivi che trattano di argomenti inerenti alla propria attività. Sarà poi indispensabile curare al massimo la pulizia e in generale l’aspetto del locale e poter contare su personale efficiente e professionale, in grado di aiutare a realizzare prodotti di alta qualità e a gestire il flusso della clientela che, in alcuni momenti della giornata, come la pausa pranzo, potrebbe essere intenso.

I clienti dovranno essere sempre “coccolati”, non solo assicurando un servizio veloce e ben curato, ma anche prevedendo una serie di iniziative per fidelizzarli, come per esempio accettare i buoni pasto o consegnare una tessera fedeltà.

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