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25 Aprile 2024 Elimina data

25 Maggio 2024 Elimina data

A Bruxelles l’europrogettazione non si fa, “si vive”

Intervista a Matteo Lazzarini, Segretario generale della Camera di Commercio Belgo-Italiana.

Oggi vi presentiamo la Camera di Commercio Belgo-Italiana e il Dott. Matteo Lazzarini,Segretario generale. Esperto in appalti europei e internazionalizzazione delle imprese, ha conseguito il Master in Analisi interdisciplinare della costruzione europea all’Università cattolica di Lovanio. È docente formatore presso numerosi enti, università e istituti. Lavora a Bruxelles da 20 anni. È autore del libro “Eurolobbisti – Come orientarsi a Bruxelles tra lobby e istituzioni europee” e curatore di diverse pubblicazioni sul tema della Cooperazione allo Sviluppo. Recentemente, ha scritto “Progetti europei: chi vince e chi perde”, una panoramica di come aziende italiane gestiscono i finanziamenti europei a gestione diretta.

europrogettazione

Per quale motivo la Camera di Commercio Belgo-Italiana ha deciso di puntare sull’europrogettazione?

I finanziamenti europei possono supportare le imprese italiane nel loro processo di internazionalizzazione. Infatti la Commissione cofinanzia progetti in numerosi settori tra i quali la cultura, l’ambiente, lo sviluppo rurale, le PMI, le politiche sociali. Ecco… la nostra Camera di Commercio scrive e gestisce progetti europei in questi settori. Anzi, abbiamo appena vinto uno dei migliori progetti europei dell’anno nel quadro del programma “Erasmus per giovani impenditori”. Da alcuni anni, proprio per favorire le imprese italiane abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza diretta di europrogettazione attraverso corsi di formazione tematici e fortemente orientati ad un approccio pratico.

Perché partecipare a uno dei vostri corsi di europrogettazione?

Perché la Camera di Commercio “vive” l’europrogettazione. Siamo capofila in diversi progetti e trasmettiamo dunque ai partecipanti quello che sappiamo fare. Comunque un corso di europrogettazione lo si può seguire ovunque. In Italia ce ne sono di molto validi. Ma… è come imparare ad andare in barca a vela. Posso allenarmi in un piccolo laghetto di montagna oppure nel Golfo di Livorno. Ecco, preferirei andare in barca a vela nel Golfo di Livorno e seguire un corso di europrogettazione a Bruxelles piuttosto che a Roccacannuccia, per entrare in contatto diretto con le Istituzioni europee e con gli europrogettisti che lavorano in questa città.

Quale riscontro può avere una preparazione di questo tipo nel mondo del lavoro?

Non si diventa europrogettisti in tre giorni, in una settimana o in un mese. Non si diventa europrogettisti perché si è ottenuto un certificato. A Bruxelles si assumono europrogettisti per davvero. Tra i vari economist, legal, sales, marketing, administration… il project manager è entrato nella normalità delle professioni più richieste. Più in dettaglio, l’europrogettista nelle offerte di lavoro si chiama Policy Officer, Project Coordinator, Project Expert o ancora Project Assistant, oltre che, naturalmente Project Manager o European Project Manager. In Italia invece la figura dell’europrogettista è data sempre come “emergente” . Lo si diceva anche vent’anni fa: “in forte progressione occupazionale”.

Quali sono i requisiti che deve avere un bravo europrogettista?

Scrittore e narratore. Contabile. Lobbista. Artista. Addetto alle relazioni esterne. Responsabile per l’amministrazione e la rendicontazione finanziaria. Formatore. Organizzatore di eventi. Referente per le comunicazioni istituzionali. Le sue competenze includono anche la conoscenza di almeno due o tre lingue, tra le quali l’inglese, una familiarità con la programmazione finanziaria europea, una rete di contatti internazionali, una spiccata capacità di comunicazione interculturale, competenze economiche, tecniche e giuridiche, nonché qualità come intraprendenza, resistenza allo stress e spirito di squadra.

Cosa si sente di consigliare ai giovani che decidono di intraprendere questo tipo di percorso?

Di non lasciarsi attrarre da diplomi facili. A volte ci si perde nella giungla dei corsi di formazione e non sempre è facile orientarsi. “Europrogettista” è… un modo di essere.

Qualche cenno sulla sua esperienza personale e/o sulla sua carriera.

Sono arrivato a Bruxelles appena dopo la laurea, vent’anni fa, per uno stage. Faccio parte di quelli che in Italia definite i “vecchi della generazione Erasmus”.

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