In un momento come questo, fatto di incertezze e di crisi, molti ritornano a considerare la vita di coppia come un’ancora di salvezza, un porto sicuro dove rifugiarsi. Si desidera un’esistenza più semplice dove l’ambizione e il desiderio sfrenato di fare carriera lasciano il posto ai valori più tranquillizzanti della famiglia e dell’amore coniugale. Certo, ormai le cose sono cambiate: il matrimonio tradizionale con fiori d’arancio e pranzo di nozze non è più in auge. Tuttavia, il suo posto è stato preso dalla formula meno classica della convivenza senza essere sposati.
Una prova, comunque, che, nonostante il passare del tempo e i profondi mutamenti sociali, il desiderio di vivere insieme ad un’altra persona e di creare una famiglia non è venuto meno.
Quello che è cambiato rispetto al passato è però la maggiore difficoltà ad incontrare la persona giusta. Si vive in una società sotto molti aspetti spietata, alienante che non favorisce certo la nascita di rapporti umani duraturi. Ci si sente molto più soli che in passato e, soprattutto nelle grandi città, non è facile uscire dal proprio guscio e creare le condizioni per conoscere nuove persone e trovare l’anima gemella. Se a questo si aggiungono problemi personali come la timidezza, esperienze deludenti, diffidenza si capisce come imbattersi nella persona giusta sia più difficile di quanto sembri.

A recepire il desiderio diffuso di incontrare la dolce metà e a capire che poteva esserci la possibilità di sfruttare commercialmente questo bisogno, sono state le prime agenzie matrimoniali, nate in Italia verso la metà degli anni ‘80. Come succede spesso con i pionieri di un settore, l’avvio delle prima agenzie matrimoniali non è stato dei più facili. Soprattutto a rendere le cose difficili era la mancanza di una legge che regolamentasse l’attività. Intorno ad un’agenzia matrimoniale c’era ancora un’aria di sospetto e di diffidenza. Molti pensavano a cose poco chiare, addirittura ai margini della legge. Adriana Quattrino, la fondatrice della prima società specializzata legalmente riconosciuta, ha condotto una lunga battaglia con il Ministero degli Interni fino al 1985, quando ha ottenuto regolare licenza per la sua agenzia. Da quel momento cadeva anche l’ultimo tabù: ‘combinare’ matrimoni non aveva più nulla di irregolare. Con l’andare del tempo, vinti così i lacci della burocrazia, le agenzie matrimoniali sono cresciute, qualificando la loro offerta. Ora parlare di agenzia matrimoniale non fa più scalpore. Anzi, per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più estesa e diversa, quelle operanti si stanno sforzando di differenziare molto le loro proposte per offrire un servizio sempre migliore. Un’attività appassionante, ricca di soddisfazioni, un business di sicuro interesse. Avviare un’agenzia matrimoniale significa dedicarsi a un’iniziativa molto gratificante e di grande attualità. A chi ha una buona predisposizione ai rapporti personali e un capitale minimo da investire, l’agenzia matrimoniale consente di entrare in un settore che può garantire una buona fonte di reddito anche per chi non ha mai avuto esperienze precedenti.