Lo sviluppo del settore terziario, che ha caratterizzato questo ultimo trentennio, ha costretto chi lavora a svolgere una vita sempre più sedentaria e, al tempo stesso, sempre più frenetica e stressante. Così, a partire dal principio degli anni Settanta, per tutti coloro che lavoravano all’interno di un ufficio è diventata sempre più viva l’esigenza di frequentare con continuità un centro sportivo. Un fatto che ha portato negli anni Ottanta ad un vero e proprio boom delle palestre e soprattutto del body building e dell’aerobica, due sport allora nuovi, appena “importati” dagli Usa.
Per sfruttare il business, numerosi imprenditori hanno investito nel settore. Gli anni Ottanta, sono stati così caratterizzati da una vasta offerta di centri sportivi, anche se la qualità, considerato che i controlli da parte di Asl e federazioni sportive lasciavano molto a desiderare, non era eccellente. Sono sorte allora palestre all’interno di scantinati, di box, di fondi di stabili, di magazzini, dove chi voleva fare sport veniva seguito da istruttori la cui professionalità era spesso improvvisata.

Le conseguenze immediate di questa situazione sono state il crescere della diffidenza da parte degli sportivi e maggiori controlli da parte delle Asl e delle federazioni di settore. Per reagire ad una prima fase di intraprendenza nel settore caratterizzata dall’improvvisazione, che in alcuni casi aveva prodotto risultati assai poco professionali, le palestre hanno dovuto necessariamente investire per migliorare la propria offerta, con la conseguente esclusione dal mercato degli operatori non adeguatamente preparati. Operando in questo modo, si è riusciti a recuperare buona parte della clientela, tanto che oggigiorno sono più numerosi che mai gli sportivi che frequentano abitualmente una palestra. Mantenersi in forma, muoversi, avere un fisico atletico. Questi gli imperativi della vita moderna. Dopo il boom della cultura del corpo che si è diffusa in questi ultimi anni, aprire una palestra può rappresentare ancora oggi un’interessante opportunità di reddito. In molti strati della nostra società si sta affermando grande sensibilità nei confronti della ricerca del benessere psico-fisico, inteso come il raggiungimento di uno stato di equilibrio e di serenità globale della persona. Ed è in questo contesto che si assiste alla crescente diffusione di centri estetici, beauty farm, consulenze alimentari e palestre per l’appunto. Tutto ciò insomma che crea armonia e accordo tra le mente e il corpo, per cercare di garantirsi una migliore qualità della vita. L’innalzamento della qualità della vita è diventato un obiettivo cruciale, a cui tutta la società civile contemporanea freneticamente tende. E così, chi ha intenzione oggi di aprire una palestra non può più soltanto pensare di offrire uno spazio e un servizio “generico” volto ad allenare e tonificare il corpo, ma si trova nella necessità di progettare un’attività dove offrire un’ampia gamma di servizi diversificati, attenti al corpo e alla psiche, che sappiano rispondere in modo adeguato alle esigenze di “benessere” sempre più manifestate dalla clientela. Si pensi ad esempio a saune, massaggi, lampade UVA, consulenze estetiche e alimentari.